È nota come la città dei Papi, per aver dato i natali a quattro pontefici (Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII) e per essere stata a lungo residenza e sede papale. In particolare il nome di Anagni è legato alle vicende di papa Bonifacio VIII e all'episodio noto come lo schiaffo di Anagni. Nel centro medievale, fatto di edifici eleganti ed austeri, di chiese romaniche, di campanili, di logge e di piazze dall'architettura sobria ed essenziale, sono di grande interesse il duecentesco palazzo di Bonifacio VIII, il palazzo civico, la casa Barnekow e le numerose chiese, tra cui spicca la cattedrale, con la splendida cripta i cui affreschi costituiscono uno dei più interessanti cicli pittorici del Duecento italiano.
Situata nell'acropoli di Anagni, la Cattedrale di S. Maria è uno dei più importanti monumenti in stile romanico della città. Costruita nel XII secolo, caratterizzata anche del campanile completamente staccato dal corpo della chiesa, presenta al suo interno il caratteristico pavimento cosmatesco che risale al 1230. Imperdibile è la Cripta che con i suoi 540 mq affrescati è stata definita la "Cappella Sistina del medioevo". Da visitare anche il Lapidarium, l'Oratorio di S. Thomas Becket e il Tesoro del Duomo che raccoglie, insieme ad altri oggetti sacri e di uso comune, una preziosa collezione di paramenti donati da Bonifacio VIII alla cattedrale.
Lungo il corso principale di anagni, alcuni esempi di abitazioni nobiliari, appartenenti evidentemente a cardinali e signori feudali, caratterizzati da facciate con monofore e bifore ed alcuni portici, testimoniano fino ai primi del duecento la presenza dei Papi in Anagni con il loro seguito di cardinali, prelati, uomini della curia, banchieri, mercanti e collaboratori. Un esempio di tali abitazioni è casa Barnekow, dal nome di un nobile svedese che nell' Ottocento l’acquistò, ne decorò la facciata con affreschi e lapidi di argomento religioso ed esoterico scritte in diverse lingue. L'esterno è molto pittoresco per via della scalinata che conduce al primo piano. Il tutto è coperto da grandi arcate a tutto sesto, poggianti su una colonna sormontata da un capitello decorato con foglie d’acanto
Il Palazzo di Bonifacio VIII si trova sul lato ovest di Piazza Innocenzo III. Oggi è unito all’Istituto delle Suore Cistercensi della Carità, ma nel Duecento sorgeva isolato e sul fronte meridionale si allineava al muro di contenimento dell’antica acropoli di Anagni, occupata nel Medioevo dalla contrada Castello. Costruito alla fine del XII secolo dalla famiglia Conti, durante il pontificato del papa Gregorio IX, nel 1295 divenne proprietà della famiglia Caetani, di cui Papa Bonifacio VIII era discendente. Sono visitabili la Sala delle Oche, così chiamata per l'affresco in essa presente e la Sala delle Scacchiere, in cui secondo la tradizione avvenne il celebre episodio "Lo Schiaffo di Anagni" del 1303.
La porta Cerere, che prende il nome dall'antica divinità romana, si pensa che dovesse essere eretta nel luogo già accesso dell'antica città ernica, come ci viene menzionato da Marco Aurelio. Dal periodo romano, la porta venne più volte ristrutturata, fino al Medioevo quando il nome Cerere si estese a tutto il quartiere, allora uno dei più popolosi della città. Distrutta durante il conflitto tra Spagna ed Austria, il monumento fu ricostruito solo nell’ 800, sul quale venne fissata una lapide che ricorda alcuni versi di Dante Alighieri riferiti ad Anagni.
Una delle antiche porte di accesso alla città medievale che si aprono sulla cinta muraria romana e medievale in opus quadratum, Porta S. Maria era anticamente denominata Porta degli Idoli, quella che vediamo oggi è il rifacimento del 1500. Possiamo osservare lo stemma di Papa Pio IV nella chiave e sul lato sinistro, una lastra a ricordo della visita di Marco Aurelio.
Risalente alla metà del secolo XII quando il comune commissionò la costruzione della propria sede all'architetto Jacopo da Iseo che sistemò edifici preesistenti, unificandoli mediante la costruzione di un grande portico, formato da ampie arcate a tutto sesto. Sul grande porticato Jacopo realizzò un maestoso salone: la Sala della Ragione, così nominata per essere la sede del tribunale. Il prospetto principale del palazzo comunale è sulla piazza del Macello, oggi Piazza Giovanni Paolo II, qui l’edificio presenta bifore e trifore che danno il nome all’omonima sala, alcuni stemmi della città e dei Caetani e la quattrocentesca Loggia del Banditore. Su questo lato si prospetta il grandioso scalone d’accesso al piano superiore. Il palazzo ha subito continue trasformazioni, fu residenza di papi, cardinali, governatori e dei rappresentanti pubblici delle città che vi abitarono nel periodo del loro mandato.
Le camere si presentano molto curate e con finiture di pregio; in esse si respira l'atmosfera della natura, facendo sentire l'ospite in sintonia con l'ambiente che lo circonda.